Scopri le meraviglie di Firenze: Kiefer, Michelangelo e Orsanmichele
3 imperdibili attrazioni culturali da visitare
Un giro a Firenze per non perdere la mostra di Anselm Kiefer a Palazzo Strozzi, scoprire la Stanza Segreta di Michelangelo e affacciarsi all’ultimo piano di Orsanmichele, appena riaperto
Anselm Kiefer, Angeli caduti
C’è ancora tempo fino al 21 luglio per non perdere la spettacolare mostra dell’artista tedesco nella prestigiosissima sede di Palazzo Strozzi a Firenze, curata da Arturo Galassino. Ancora una volta il grande maestro ci avvinghia fin dal primo momento attraverso messaggi, fatti di allegorie, figure e forme, fino a farci entrare nel percorso d’introspezione sull’uomo.
Il titolo “Angeli caduti” si riferisce agli angeli cacciati dal Paradiso dopo essersi ribellati contro Dio. Così nella prima sala non può che comparire il monumentale dipinto di Lucifero, l’angelo ribelle che precipita nell’abisso, reinterpretato in maniera contemporanea, con riferimenti alle guerre e alle devastazioni che lascia dietro di sé, tema costante in Kiefer, nato nel 1945 e cresciuto in una Germania fatta di rovine.
Tra le sale più coinvolgenti, c’è quella dedicata alla filosofia, fondamentale per Kiefer per capire la sua pittura, tanto da affermare “la pittura è filosofia”. Da brivido l’enorme tela della Scuola di Atene, che riconduce a Raffaello con il consesso dei filosofi immersi nell’oro e circondati dal verde, a creare una specie di albero genealogico dei filosofi presocratici.
Si esce dalla mostra sognanti e felici, perché in fondo Kiefer è tutti noi: il suo percorso artistico passa attraverso mito, religione, misticismo, poesia, filosofia.
Agli appassionati di Anselm consiglio di vedere il filmato in cui l’artista stesso è protagonista, realizzato dal grande Wim Wenders. Ne vale la pena!
La Stanza Segreta di Michelangelo: entrarci è un’emozione
Per chi arriva a Firenze da un’altra città e forse anche per i fiorentini, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Ad oggi, la novità più gettonata è la Stanza Segreta di Michelangelo, aperta a novembre scorso, incastonata sotto le Cappelle Medicee, a cui si accede, cinque alla volta, da una botola in un angolo del museo.
Il grande Michelangelo si nascose qui per quattro mesi nell’estate del 1530 durante la persecuzione di Papa Clemente VII Medici, infuriato perché l’artista aveva militato come supervisore delle fortificazioni per il governo repubblicano tra il 1527 e il 1530.
Scendere nel piccolo spazio, dieci metri di lunghezza e tre metri di larghezza, illuminato da una finestrella, è un momento emozionante. Ci si entra in silenzio, per restare senza parole quando si scoprono sulle pareti i disegni di volti carichi di espressione drammatica e di corpi possenti eseguiti con il carboncino e la sanguigna, in cui si riconoscono progetti riferibili ad altre sculture e dipinti. C’è chi ne riconosce un’anticipazione della Cappella Sistina, che fu commissionata a Michelangelo proprio da Clemente VII.
Inutile dire che per l’ingresso occorre prenotarsi con grande anticipo, telefonando al numero + 39 055 294883 o online operalaboratori.com/booking
La chiesa di Orsanmichele e il museo al piano di sopra. Un must appena riaperto dopo oltre un anno di lavori. Con una vista impagabile sulla città
In pieno centro, affacciata su via Calzaiuoli, nel centro di Firenze, la chiesa di Orsanmichele, inizialmente costruita per lo stoccaggio e il mercato delle granaglie, oggi rispolverata e ripulita, è piena di fascino. Ad attirare lo sguardo sono il tabernacolo gotico con la Madonna dell’Orcagna e l’altare di Sant’Anna scolpito da Francesco da Sangallo.
Nella sala sopra alla chiesa, la grande novità sono le tredici preziose statue in bronzo di Ghiberti, Donatello e Giambologna, ora sollevate su basamenti e collocate contro le pareti bianche per restituire quella che era la percezione delle opere in esterno.
La nuova disposizione ha creato, come sempre a Firenze, discussioni a non finire.
Su una cosa tutti sono concordi: la possibilità di salire con la scala a chiocciola dal museo all’altissima altana, quasi una scalata, che vale la pena di affrontare. Da lassù la vista sulla città e le colline intorno è impagabile.
Una gita a Firenze val bene qualche suggerimento culinario
Per quanto mi riguarda, vi suggerisco tre ristoranti, diversi tra loro, con ottimi piatti e una altrettanto ottima accoglienza, nel centro della città. La Trattoria Garibaldi, in piazza del Mercato Centrale, di cui ricordo le fettuccine al ragù di Chianina, il Ristorante Boccanegra, in via Ghibellina, sempre all’altezza della fama, di cui cito il manzo arrosto alla Toscana, e l’Osteria Cipolla Rossa, in via dei Conti, dove il Peposo di Brunelleschi merita un’ovazione, così come la tenerina di mele della casa. Buon appetito!
Silvana Rizzi