Artisti e fotografi di fama internazionale

Il prossimo autunno si inaugurano in molte città italiane mostre interessanti dedicate ad artisti e fotografi di riconosciuta fama mondiale

Quando l’estate finisce si affaccia sempre un po’ di malinconia e per scacciarla un buon metodo è pensare a quanto di bello porta con sé l’autunno.

Una delle sorprese che ci riserva la nuova stagione è l’avvio di tante mostre dove poter saziare il proprio amore per l’arte e la fotografia. Eccone alcune tra le più interessanti, che ospitano opere di nomi importanti del panorama artistico italiano e internazionale.

Giacomo Bergomi. Mostra del centenario

Nel 2023 si festeggia il centenario della nascita di un grande protagonista dell’arte novecentesca, Giacomo Bergomi. Per l’occasione è stata allestita una mostra con le sue migliori opere presso la Rocca di San Giorgio, a Orzinuovi (BS). Si tratta della più importante monografica mai dedicata all’artista, visitabile dal 1° settembre 2023 al 7 gennaio 2024.

L’esibizione Giacomo Bergomi. Mostra del centenario raccoglie una selezione di 100 opere tra dipinti e disegni, che ripercorre tutte le fasi creative più intense del maestro, dalla metà del secolo scorso fino ai primi anni Duemila. Si può così ammirare l’evoluzione del suo linguaggio pittorico attraverso i soggetti a lui più cari: le scene di vita quotidiana, il ritratto, la natura morta e i paesaggi italiani e sud-americani.

Emilio Isgrò. Sillogismo del cavallo

Una mostra che mescola sapientemente arte e filosofia è quella dedicata a Emilio Isgrò, visitabile dal 15 settembre al 10 dicembre 2023. A fare da sfondo all’allestimento è l’affascinante contesto del loggiato di Palazzo dei Pio a Carpi.

Emilio Isgrò. Sillogismo del cavallo si inserisce nel programma di Festivalfilosofia, in scena tra Modena, Carpi e Sassuolo il 15, 16 e 17 settembre 2023. Dato che il tema scelto per quest’anno è “Parola”, un artista come Isgrò trova perfettamente posto tra le proposte della manifestazione culturale. Tutta la sua poetica si basa infatti sulla parola e la sua relativa cancellazione come mezzo per restituire ai vocaboli il loro essere fisico e oggettuale. In una recente intervista a L’Espresso Isgrò ha detto di voler esser ricordato “come un cancellatore di cose morte e un suscitatore di cose vive” e in effetti le sue opere, lungi dal voler distruggere il valore della parola, censurandola, mirano piuttosto a porre l’accento “su ciò che ognuno vorrebbe ignorare”, per usare una citazione dell’artista.

La mostra allestita a Palazzo dei Pio si compone di 47 pezzi, tutti inerenti al mondo della filosofia. Si parte con i 20 volumi delle Conclusiones(1486) di Pico della Mirandola, umanista che con Carpi intrattenne numerosi rapporti politici e professionali, tanto che il nipote Alberto III Pio, figlio della sorella Caterina Pico, è stato ultimo Signore e poi Conte della città, dal 1480 al 1527.

La visita continua con “cancellature” di opere legate alla filosofia greca: vengono rielaborati visivamente dall’artista i testi di Platone, Aristotele, Archimede ed Eraclito. In questo gruppo di lavori si distinguono in particolare il Discobolo e soprattutto Sillogismo del Cavallo, l’opera che dà il nome alla mostra e che l’artista ha ideato per l’occasione.

Chiude l’esibizione un nucleo di opere legate alla filosofia moderna, dove a venire “cancellate” e reinterpretate sono le dottrine di Hegel, Sartre e Benedetto Croce.

Jimmy Nelson. Humanity

Jimmy con Huli Wigmen

Tra le mostre di fotografia che partono in autunno imperdibile è quella allestita a Milano con il titolo Jimmy Nelson. Humanity. La sede dell’esibizione è Palazzo Reale e il periodo di visita va dal 20 settembre 2023 al 21 gennaio 2024.

Jimmy Nelson è un fotografo inglese famoso per i suoi scatti che ritraggono alcune delle culture indigene più a rischio di estinzione. Grazie ai suoi numerosi viaggi è riuscito come pochi a raccontare la ricchezza di culture e di popolazioni che abitano il nostro pianeta. Le 65 fotografie presenti in mostra vogliono proprio celebrare la bellezza di questa diversità di usi e costumi che domina in ogni parte del mondo.

Negli scatti emergono le tradizioni culturali, ma anche le storie e le emozioni delle numerose comunità della Papua Occidentale, del Tibet, dell’Africa, della Siberia, del Bhutan e di altre zone del pianeta. Le fotografie sono tutte di grandi dimensioni (alcune di 2×3 metri) e appartengono ai suoi cicli più famosi.

Un mare tutto fresco di colore. Sandro Penna e le arti figurative

Una delle mostre più interessanti del prossimo autunno è dedicata non a un pittore o a un fotografo, ma a uno scrittore, Sandro Penna (1906-1977), che è stato uno dei protagonisti assoluti della scena letteraria del Novecento, al pari di Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia ed Elsa Morante, suoi amici e colleghi.

A celebrarlo con una esibizione è la città che gli ha dato i natali, Perugia. La mostra Un mare tutto fresco di colore. Sandro Penna e le arti figurative rimarrà alla Galleria Nazionale dell’Umbria dal 6 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024.

Sandro Penna nella sua casa di via Mole de’ Fiorentini

Oggetto dell’esposizione è il rapporto tra Penna e il mondo dell’arte: vengono presentate ai visitatori 150 opere dalla collezione del poeta, realizzate da nomi illustri come Pablo Picasso, Jean Cocteau, Alexander Calder e Leoncillo. Non mancano lavori di artisti coi quali Sandro Penna instaurò uno stretto rapporto di amicizia e una frequentazione quotidiana: da Filippo De Pisis a Mario Mafai, da Tano Festa a Mario Schifano, e Franco Angeli, ovvero dalla scuola romana ai giovani di Piazza del Popolo. Lungo il percorso espositivo vengono scandagliati i gusti e le tendenze diffusi sulla scena culturale fra gli anni ’40 e gli anni ’70, periodo di attività del poeta perugino.

Arricchisce la mostra anche un’accurata scelta di autografi, diari e lettere, utile, assieme alle prime edizioni e ai materiali audiovisivi, per capire veramente qual era il sentire estetico dello scrittore.

Fortunato Depero e Gilbert Clavel. Futurismo = Sperimentazione Artopoli

Fortunato Depero, Gilbert ritratto-1575×1920

Il futurismo ha avuto tanti esponenti illustri che hanno lasciato un segno nella storia dell’arte. Uno di questi è Fortunato Depero. A lui e alla sua collaborazione con lo studioso svizzero Gilbert Clavel è dedicata una mostra allestita al m.a.x. museo di Chiasso dal 23 ottobre 2023 al 7 aprile 2024.

Animano l’esibizione oltre 90 opere tra bozzetti, studi, schizzi, dipinti e marionette di legno, arazzi, una maquette, fotografie vintage e lettere, alcune delle quali inedite.

L’interazione feconda tra Depero e Clavel viene indagata soprattutto per ciò che ha prodotto nell’ambito della colonia artistica formatasi a Capri e Anacapri a partire dagli anni ’15 del Novecento denominata “Artopoli”.

Questo circolo esclusivo, di cui Depero e Clavel erano protagonisti e animatori, ha attirato alcune delle personalità più famose dell’epoca, come Filippo Tommaso Marinetti, Benedetta Cappa, Enrico Prampolini, Francesco Cangiullo, Julius Evola e per un breve periodo anche Pablo Picasso e Jean Cocteau, senza dimenticare Michele Semenov, Sergej Djaghilev e il ballerino Léonide Massine.

Partendo dalle illustrazioni di Depero realizzate per Clavel, la mostra prosegue concentrandosi sull’evoluzione del linguaggio dell’artista fino ad arrivare all’apice della sperimentazione teatrale sfociata nei Balli Plastici, che vedono la partecipazione artistica di alcuni noti musicisti dell’epoca, come Alfredo Casella, Gerald Tyrwhitt, Francesco Malipiero e Bela Bartòk (che firmò con lo pseudonimo di Chemenov).

Africa. Le collezioni dimenticate

Scudo Etiopia, circa 1936 Cuoio, pelle, stoffa, ottone, argento, oro, pietre dure, diam. cm 41 Dono di un comandante etiope (degiac) al re Vittorio Emanuele III di Savoia per il tramite di Rodolfo Graziani, 1936 MRT – Armeria Reale

Torino propone sempre mostre interessanti dal punto di vista artistico e culturale. In particolare, se si visita la città nel periodo dal 27 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024 si consiglia assolutamente una visita all’esibizione Africa. Le collezioni dimenticate. L’evento è un primo importante passo nel progetto di approfondimento e restauro delle collezioni africane, a lungo dimenticate, che fanno parte dell’eredità dei Savoia.

Tra le sale dei Musei Reali di Torino si potranno ammirare 150 manufatti: armi, strumenti, espressioni artistiche e oggetti di varia natura, tutti recuperati dai magazzini delle ex residenze sabaude, in particolare dall’Armeria Reale, dalla Biblioteca Reale e nei castelli di Racconigi e di Agliè.

L’allestimento è suddiviso in cinque sezioni, organizzate intorno alle personalità torinesi presenti in Africa nella seconda metà dell’Ottocento.

Impreziosisce la mostra anche la presenza dell’opera site-specific di Bekele Mekonnen Nigussu, artista concettuale e professore all’università di Addis Abeba (Etiopia).

Beato Angelico. Storie dell’infanzia di Cristo. Anta dell’Armadio degli Argenti

Beato Angelico, Armadio degli argenti

Quando si parla di mostre d’arte Milano primeggia sempre tra le città italiane. In autunno il Museo Diocesano Carlo Maria Martini accoglierà lo straordinario scomparto dell’Armadio degli Argenti dedicato alle Storie dell’Infanzia di Cristo, dall’Annunciazione alla Disputa fra i Dottori, introdotte dalla Visione di Ezechiele, proveniente dal Museo di San Marco a Firenze, che custodisce la più grande collezione di opere di Beato Angelico, uno dei maggiori pittori del Rinascimento italiano.

Si tratta di una delle ante dell’Armadio degli Argenti, così chiamato in quanto i 36 scomparti che lo componevano erano in origine gli sportelli esterni dell’armadio ligneo che custodiva le offerte votive destinate all’immagine miracolosa della Vergine nella chiesa fiorentina della SS. Annunziata, ancor oggi tra le più venerate a Firenze.

L’opera in mostra a Milano dal 31 ottobre 2023 al 28 gennaio 2024 è rappresentativa dello stile pittorico dell’Angelico, perché reca in sé mistiche atmosfere intrise di luce che vengono esaltate dall’uso sapiente di colori smaglianti.

Nel ciclo pittorico c’è ovviamente l’Annunciazione, uno dei temi prediletti del pittore, che sullo sfondo di un loggiato umanistico presenta l’incontro miracoloso tra l’Angelo dalle ali variopinte e la Vergine in umile preghiera.

Non può mancare poi la Natività, altro tema religioso classico, qui declinata in una versione dall’atmosfera calda e intima accentuata grazie allo straordinario effetto di luce artificiale.

Nella rappresentazione della Circoncisione, invece, a stupire è l’ambiente in cui la scena ha luogo, perché è un tempio dallo stile perfettamente in linea con le novità architettoniche dell’epoca del pittore.

Mario De Biasi e Milano. Edizione Straordinaria

Mario De Biasi, Galleria Vittorio Emanuele II, Milano anni cinquanta. Credito: Mario De Biasi Per Mondadori Portfolio

Il Museo Diocesano di Milano è sempre molto prodigo di proposte culturali anche sul versante della fotografia. In particolare, dal 14 novembre 2023 al 21 gennaio 2024, ospiterà la mostra Mario De Biasi e Milano. Edizione Straordinaria.

L’allestimento vuole celebrare a cento anni dalla sua nascita un fotografo versatile, che è stato definito da Enzo Biagi come “l’uomo che poteva fotografare tutto”. C’è però un soggetto preciso che Mario De Biasi (1923-2013) ha amato fotografare in vita ed è Milano, la città che lo accolse quand’era appena quindicenne. Su questo verte la mostra allestita al Museo Diocesano di Milano, che raccoglie 70 fotografie vintage, provini e scatti inediti di uno degli autori più apprezzati del secondo Novecento italiano.

Mario De Biasi, Una coppia ammira la Galleria Vittorio Emanuele II dalle terrazze del Duomo. Credito: Mario De Biasi Per Mondadori Portfolio

Tra le opere emerge uno sguardo ricettivo e lucido sui cambiamenti sociali e culturali che Milano e l’Italia tutta stavano vivendo negli anni ’50 e ’60. L’occhio attento del fotografo coglie in maniera evocativa il passaggio d’epoca occorso in quegli anni vivaci e turbolenti.

Yayoi Kusama. Infinito Presente

© Yayoi Kusama, Fireflies on the Water, 2002. Mirrors, plexiglass, lights, and water, 111 × 144 1:2 × 144 1:2 in. (281.9 × 367 × 367 cm). Whitney Museum of American Art, New York

Bergamo, che insieme a Brescia è Capitale Italiana della Cultura 2023, non poteva non ospitare una delle mostre più attese dell’autunno: Yayoi Kusama. Infinito Presente. L’esibizione è già sold-out e rimarrà aperta dal 17 novembre 2023 al 14 gennaio 2024. La sede dell’allestimento è Palazzo della Ragione, uno dei più antichi palazzi comunali d’Italia.

Fulcro della mostra sono le opere di Yayoi Kusama (Matsumoto, Giappone, 1929), che secondo un sondaggio condotto dalla rivista The Art Newspaper è l’artista più popolare al mondo. In particolare, protagonista dell’esibizione sarà una delle sue Infinity Mirror Room più iconiche, proveniente dalla collezione del Whitney Museum of American Art di New York.

L’inizio della visita è arricchito da una serie di poesie, filmati e documentazioni, che mirano a creare uno spazio di condivisione fisica e digitale dell’esperienza vissuta. Si viene in tal modo catapultati magicamente nell’immaginario potente e allo stesso tempo leggiadro della celebre artista giapponese.

Proseguendo nel percorso, proprio al centro della mostra, si manifesta in tutto il suo splendore la visione poetica di Fireflies on the Water, un’installazione dalle dimensioni di una stanza pensata per essere vista in solitudine, una persona alla volta. Dopo essere entrati, ci si ritrova in un ambiente buio, rivestito di specchi su tutti i lati. In questa oscurità emergono però una serie di elementi suggestivi: una pozza d’acqua, che trasmette un senso di quiete, in cui sporge una piattaforma panoramica simile a un molo e 150 piccole luci appese al soffitto che, come suggerisce il titolo, sembrano lucciole. L’opera è rappresentativa dello stile di Yayoi Kusama, che ha fatto della capacità di stupire e meravigliare il suo punto di forza, tanto da renderla la più amata tra gli artisti di tutto il mondo.

Beatrice Maria Beretti