Ritratti olfattivi da indossare

Oggi vi presentiamo il mondo delle fragranze D’Orsay e l’ultima nata della famiglia Floraïku

La maison francese prende il nome dal suo fondatore, il conte Alfred D’Orsay, un amante della vita mondana e dei suoi piaceri oltre che dell’arte.

Uno spirito libero ed eccentrico, famoso sulle due sponde dell’Oceano tanto da meritare le copertine degli anniversari del settimanale New Yorker, e assiduo frequentatore dei salotti di Parigi e Londra.

Proprio nella capitale britannica incontra la donna della sua vita in Marguerite Blessington, poetessa e scrittrice di origine irlandese. È il 1821, lui ha 20 anni, lei 32 ma il loro amore va ben oltre le convenzioni del tempo.

Proprio per celebrare questa fusione di corpo e anima, Alfred decide di creare una fragranza adatta a entrambi lanciando il primo prodotto unisex, racchiuso in una bottiglia avvolta da un nastro blu.

Nasce così, nel 1830, la Maison D’Orsay che ha mantenuto il gusto per l’arte e il forte legame con il territorio grazie alla collaborazione con gli artigiani locali.

Un impegno che dal 2015 è portato avanti da Amélie Huynh che sta ridisegnando la linea olfattiva grazie anche all’aiuto di diversi profumieri francesi.

La famiglia D’Orsay comprende una linea di 13 fragranze che esplorano gli stati d’amore, e che hanno come nome una frase attribuita a una personalità di cui sono rese note solo le iniziali, per lasciare quell’aura di mistero. Sono disponibili nei formati da 10, 30, 50 e 90 ml.

  • Jusqu’à toi. p.s. | Until you. p.s.
  • Nous sommes amants. m.d. | We are lovers. m.d.
  • À cœur perdu. L.b. | With all my heart. L.b.
  • J’ai l’air de ce que je suis. J.r. | I seem like myself. J.r.
  • Je suis le plus grand. m.a. | I’m the greatest. m.a.
  • Les ombres fantastiques. a.r. | The fantastic shadows. a.r. 
  • Quelque chose dans l’air. s.c. | Something in the air. s.c.
  • Vouloir être ailleurs. c.G. | Wanting to be somewhere else. c.G. 
  • C’est toujours agréable d’être attendu. o.W.| It’s always nice to have someone waiting for you. o.W.
  • Il n’y a pas de bien ni de mal. t.J. |There is no such thing as good or evil. t.J.
  • Songe à la douceur. c.b. | Think how sweet. c.b.
  • J’approchais un mystère. a.c. | I was approaching a mystery. a.c.
  • Acte d’amour furtif. a.N. | Stealthy act of love. a.N.

Le fragranze D’Orsay sono pensate anche per la casa e declinate in candele, spray e altri strumenti olfattivi

Le prime sono racchiuse nelle creazioni di un mastro vetraio e hanno una base in ottone.

Ogni candela, disponibile nella versione da 80, 190 e 250 grammi, è firmata con un monogramma placcato oro a caldo e sono disponibili in 15 versioni.

Gli strumenti olfattivi richiamano la passione del conte D’Orsay per le forme degli oggetti e sono pensate, infatti, anche come veri e propri elementi decorativi per i quali sono stati scelti i nomi di Totem e Feticci.

I primi sono realizzati in ottone massiccio, sono caratterizzati dalla presenza di 9, 21 o 54 fessure verticali che lasciano intravedere il meccanismo che diffonde la fragranza, venduta insieme a questi oggetti.

I Feticci, grazie alle loro dimensioni ridotte – 46, 66 e 86 mm – sono stati pensati per portare con sé la fragranza che, in questo caso, è sotto forma di perle ricaricabili.

L’altra maison di fragranze di cui vi parliamo si chiama Floraïku, è nata sempre in Francia nel 2017 e riassume la passione di suoi fondatori Clara e John Molloy per l’Oriente, in special modo il Giappone.

Il nome evoca sia il delicato rispetto per la natura sia la passione per la letteratura dal momento che Clara compone “haiku”, una forma di poesia che conta solo 3 versi.

Le fragranze mischiano elementi tipici dei rituali di quel lontano paese come i fiori, il tè e l’incenso

La loro ultima creazione si chiama “And your lips” ed è un omaggio alla sensualità della dea greca Afrodite.

Vi si trovano note di giuggiole candite, fava tonka e vaniglia, racchiuse in un flacone ricaricabile speciale, il cui tappo, decorato con labbra, si trasforma in un colorato profumo spray da borsetta da portare sempre con te.

Antonella Di Vincenzo

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