In Liguria le eccellenze dell’agroalimentare

Nel tempio della Focaccia di Recco sfilano i portabandiera del gusto

Il progetto promosso dal Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio e patrocinato dal Ministero promuove il “fare rete” fra territori, nel nome del Turismo enogastronomico

Robiola piemontese e Salumi piacentini, Crudo di Cuneo, Brachetto d’Acqui, Peperone di Pontecorvo e Radicchio di Chioggia: “Raccontano la storia dei luoghi”

Esisteva già all’epoca della Terza Crociata. Lo raccontano i documenti d’archivio, e correva l’anno 1189 quando, nella Cappella della Abbazia di San Fruttuoso, ai Crociati in partenza per la Terra Santa, su tovaglie di lino ricamate, veniva servita, “una focaccia di semola e di giuncata appena rappresa”.

Daniela Bernini, Consorzio Focaccia di Recco col formaggio

Sono passati secoli, ma la Focaccia col formaggio di Recco resta l’orgoglio e il prodotto icona della città e della zona: tradizione, un gradimento che non cala, una sorta di aura “sacra”. Nessun prodotto migliore, dunque, quale “Padrone di casa” della quinta edizione di “Fattore comune”, raduno e momento di approfondimento dedicato alle eccellenze alimentari e gastronomiche italiane, promosso proprio dal Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio IGP e patrocinato da Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Regione Liguria e i comuni di Recco, Camogli, Sori e Avegno, “cotitolari” del prestigioso marchio.

Fra mare e montagna, nella terra affascinante e aspra gettonata dai turisti anche (e certo non solo) per la sua tradizione gastronomica, un evento non punto di arrivo ma di partenza. Per onorare quei prodotti della penisola “che non sono solo cibo, ma sinonimo di un territorio. Che raccontano storia, tradizioni, eventi. Che sono identità di una zona”.

L’obiettivo del progetto “Fattore comune” quello di individuare, fra marchi e consorzi, comuni e sigle, produttori, associazioni e territori, dei punti di contatto; costruire obiettivi, creare, sinergie e rete. Perché se c’è una terra consacrata al lancio di un “turismo del gusto”, è proprio l’Italia.

Focaccia di Recco IGP, insieme al pregiato Basilico genovese DOP, portabandiera d’area; ma il “racconto del Gusto”, protagonista di Fattore Comune e dell’evento tenutosi al Teatro di Sori, è nazionale.

Numerosi i prodotti DOP e IGP, presentati con orgoglio da sindaci, amministratori, presidenti di Consorzi e gruppi di promozione. Come la Robiola di Roccaverano DOP, formaggio a pasta morbida prodotto con latte crudo di capra, ottenuto da capre di razza Roccaverano e Camosciata Alpina e loro incroci, da pecore di razza Pecora delle Langhe e da bovine di razza Piemontese e Bruna Alpina. Dalla Robiola ai salumi DOP piacentini, coppa, salame, pancetta. Ancora, il Peperone di Pontecorvo DOP, prodotto nell’intero territorio del comune di Pontecorvo e in molti comuni dell’area di Frosinone. Presenti per il Comune Katiuscia Mulattieri e per il Consorzio il produttore Claudio Natoni.

Dal Lazio al Piemonte e al Crudo di Cuneo DOP: saporito, stagionato, ottenuto esclusivamente dalla lavorazione di cosce di suino di razza Large White italiana, Landrace italiana e Duroc italiana, presentato dal presidente consortile Chiara Astesana. Infine, e non ultima, una prelibatezza da calice, il Brachetto d’Acqui DOCG: Rosso, Spumante e Passito, prodotto in 26 comuni nell’Alto Monferrato. C’erano il presidente del Consorzio Paolo Riccagno e il consigliere comunale Fabrizio Baldizzone. Dal Veneto il Radicchio di Chioggia IGP, orgoglio delle comunità venete di Chioggia e di Rosolina, di Cona, Cavarzere, Codevigo, Correzzola, Ariano Polesine, Taglio di Po, Porto Viro e Loreo. L’hanno presentato il presidente del consorzio di tutela Giuseppe Boscolo Palo e Umberto Tiozzo, responsabile della comunicazione. Degno compagno d’area della focaccia il Basilico Genovese DOP. ingrediente base dello strepitoso pesto ligure.

Coltura tipica della Liguria, dono di un tratto di terreno sospeso tra mare e monti: che conferisce al basilico genovese aromi, colori e sapore differenti da tutti gli altri. A presentarlo l’assessore al Marketing Territoriale di Genova Francesca Corso e il direttore consortile Giovanni Bottino.

Quanto alla focaccia di Recco, prodotto magnetico capace di attrarre migliaia di visitatori, in coda per ore per una fetta, durante la festa annuale e i tanti momenti di degustazione estiva, la sua storia è lunga e legata a triplo filo a quella del territorio. Ai tempi delle incursioni dei Saraceni, si racconta, la popolazione recchese si rifugiava nell’entroterra. E proprio qui, utilizzando prodotti semplici e disponibili olio, formaggetta e farina, sarebbe nata la pasta ripiena di formaggio cotta su pietra d’ardesia.

Nell’Ottocento la Focaccia di Recco è prodotta in cinque forni cittadini: uno di essi esiste ancor oggi. E sempre nell’Ottocento aprono i battenti in città le prime trattorie con cucina, che servono la focaccia, rigorosamente e soltanto, nel periodo di celebrazione dei morti.

Il resto è storia recente: gli eredi dei primi cuochi sono i panificatori e ristoratori di oggi, la fama della focaccia di Recco un crescendo senza interruzione. È senza fine l’elenco di vip e personaggi celebri che, dagli anni Cinquanta in poi, hanno raggiunto la Riviera per un assaggio di focaccia.

Il 26 giugno del 1960, sulla scorta dei successi sportivi della Pro Recco Pallanuoto, la prima Festa della Focaccia col formaggio, da allora imperdibile evento pre estivo.

Bandiera gastronomica di una regione intera, la focaccia ha contribuito anche alla fama di Recco, cittadina affacciata sul golfo, rasa al suolo dai bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale, ricostruita e rivitalizzata da generazioni di instancabili lavoratori, che hanno trasformato estro gastronomico e prodotti d’eccellenza in un volano vincente per il turismo del gusto.

Negli ultimi decenni il successo firmato Recco ha girato il mondo: ospiti ovunque i Maestri focacciai, un marchio IGP, finalmente ottenuto a tutela del prodotto. E a difesa dai tanti, tantissimi tentativi di imitazione. Perché di Focaccia di Recco, diciamolo chiaro, ce n’è una sola.

A raccontarne la storia in teatro è stato per il Consorzio, Lucio Bernini. Fra i relatori del convegno anche il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana, con qualche numero bene augurante alla mano: 70 tonnellate di focaccia sfornati nel 2021, per cui si prevede, quest’anno, un incremento.

Arrivederci.

La Redazione

Le attività aderenti al Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio 

Ristoranti a Recco
Alfredo, Angelo, Da Lino, Da ö Vittorio, Del Ponte, Manuelina, Vitturin 1860
Ristoranti a Sori
Edobar, Il Boschetto, Focacceria Tossini
Panifici a Recco
Moltedo G. B., Moltedo Luisa, Panifici Tossini 
Asporto a Camogli
Revello Focacceria

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