L’altro Piemonte
Le terre autentiche della Langa Cebana
Due nuovissimi itinerari fra le colline per cicloturisti alla scoperta di borghi dal fascino rurale, monumenti e artistiche cappelle, panorami mozzafiato e delizie enogastronomiche
In sella alla bicicletta o a piedi, fra profumi e paesaggi, ma anche sapori e prelibatezze, di una terra meravigliosa e tutta da scoprire. Sei itinerari cicloturistici battezzati da poco, due già “rodati” nel corso dell’estate, per scoprire tutta la bellezza e lo straordinario appeal del sud del Piemonte.
Meno turisticamente noto come ogni terra di confine, è un Piemonte diverso e una gemma nascosta: verdi colline, paesaggi dolci, e nell’aria, già prossimi, il profumo e la brezza del mare. “Viaggio nelle Terre Autentiche di Piemonte“ è il progetto a più mani di promozione di questo territorio, all’insegna del rispetto e della responsabilità, del turismo lento e della sostenibilità.
Una mappa interattiva è pronta e accompagna i turisti: itinerari, monumenti, specialità gastronomiche, possibilità di pernottamento, eventi e sagre. Primo itinerario, quello fra Profumi e colori della Langa Cebana, con partenza da Sale San Giovanni, delizioso borgo famoso per i suoi filari di lavanda.
Alla preziosa essenza, ogni anno, è dedicata una festa, “Non solo erbe”, inno e omaggio alle proprietà benefiche della lavanda e del tripudio di piante officinali di queste colline: elicriso, issopo, salvia, melissa, finocchio. Tutti prodotti muniti di certificazione biologica e biodinamica. Dalle erbe officinali alle distese di coltivazioni cerealicole passando per borghi e castelletti, il percorso è un concerto d’armonia e pace. Livello di difficoltà medio, il mezzo più consigliato è la e-bike.
Fra le tappe d’obbligo il castello Marchesi Incisa di Camerana, circondato da campi e inserito in uno scenario floreale incantevole, una sosta in un tradizionale “ciabot”, rifugio in pietra di langa tipico di queste zone, una visita agli affreschi del Quattrocento nella cappella di sant’Anastasia e alla croce napoleonica che, dopo il bivio per Torresina, commemora le battaglie del 1796. Da visitare Roascio, pittoresco borgo di campagna dove gustare le tipiche tume, ottime e a marchio etico: sono prodotte esclusivamente dal latte di capre native e che brucano fra le colline in assoluta libertà.
Da Roascio alla volta di Ceva, il capoluogo. Imperdibile una passeggiata senza meta fra i vicoli, una visita ai portici di Via Marenco, la vista del Duomo con la sua imponente facciata barocca del duomo, quella del Palazzo dello Zodiaco, decorato a motivi astrologici. Svetta sui tetti la torre civica, chiamata “campanun” : offre una vista incantevole su tutta la valle.
Un giro da Sale Langhe ed ecco, in un solo giorno, completato l’anello. Secondo tour all’insegna invece del vino e del gusto, per amanti di libagioni e prelibatezze della tavola, in romantica cornice: “Storie di Vigne e di Gusto della Langa Cebana”.
Anche in questo caso, avvertono gli ideatori, si tratta di un percorso circolare di bassissima difficoltà per le biciclette, e lo sforzo è ampiamente ripagato. Il protagonista assoluto, fra noccioleti e vigne, è il gusto in salsa piemontese. Si parte da Castellino Tanaro, con la sua torre cilindrica in roccia arenaria e terrazza in posizione panoramica, e, seguendo il corso del Tanaro, ci si dirige a Ciglié. Sosta pittoresca quanto “social” quella alla panchina gigante, affacciata sulla vallata e amatissimo set fotografico.
A Cigliè meritano una visita le Cappelle del Tanaro del tredicesimo e quattordicesimo secolo, a lastricare l’antica via del sale, preziosa rotta commerciale e di collegamento fra entroterra e costa sin dall’epoca Romana. Fra le cappelle è particolarmente pregiata quella di San Giovanni Battista, decorata con affreschi del Cinquecento.
Tra una visita culturale e l’altra, si consiglia una pausa gastronomica, a gustare la cisra, tipica minestra di ceci locale o un piatto di tradizionali tajarin fatti a mano, accompagnati da un buon calice di Dolcetto.
Il percorso si snoda da Cigliè nel cuore langarolo della regione: Rocca Cigliè, la Cappella di sant’Eustachio e quella di San Bernardino. La vista dalla rocca è mozzafiato, e vale il soprannome di “Balcone della Langa”.
La tradizione vinicola è antica, oggi su terreni un tempo incolti sono stati impiantati vitigni di Dolcetto che regalano favolose stagioni di Dogliani Docg e uve bianche madri di altrettanto pregiato Alta Langa. Il percorso ad anello riporta a Castellino, non senza una visita alla cappella di Santa Brigida: ospita uno straordinario affresco della Trinità dove compare, iconografia poi cassata dalla Controriforma, tre volte il volto di Cristo.
A fine percorso, cena gourmet all’osteria di Castellino Tanaro: vi si può gustare il pane lela, un pane povero in passato, oggi specialità servita in tagliere con i migliori salumi e formaggi locali.
Per chi voglia pernottare, nessun problema: la mappa interattiva e il sito www.terreautentiche.it mettono a disposizione del turista un’infinità di proposte per camere, bed and breakfast, alberghi e hotel.
Monica Autunno