Oman, una terra ricca di fascino

Da febbraio l’Oman è inserito nei corridoi turistici autorizzati; possiamo andare a esplorarlo senza quarantena al rientro

Deserto, mare, montagne, musei, profumi. E una capitale viva e stimolante

Mettete in agenda l’Oman, destinazione poliedrica e sicura, tanto che potreste pianificare un viaggio tutto al femminile con le amiche del cuore.

Muscat

Nella capitale, Muscat, si gira senza soffrire il traffico ed è pulita quanto una città svizzera; offre ristoranti dalle gastronomie gustose e giardini di frangipane.

La Royal Opera House, con la sua imponente architettura bianca, è l’unica del mondo arabo. Merito del Sultano Qaboos, governatore illuminato, mecenate e grande amante della musica e della cultura. Con il suo ricco cartellone di concerti, è uno degli highlight di Muscat, il cui nome significa àncora. Opera House si staglia nella Nuova Muscat, così come la Grande Moschea, aperta anche ai non musulmani, i cui tappeti coprono una superficie di 4000 mq.

La Vecchia Muscat si offre invece con l’antico porto, il quartiere presidenziale e il Mutra Soukh, che dal 1915 espone le sue merci, come essenze, spezie, pashmine e monili in argento. Muttrah Fish Market ha cambiato la fisionomia del porto: progettato da uno studio d’architettura norvegese, il nuovo mercato del pesce, vicino al souk, è diventato un landmark urbano. Nei suoi 4000 mq ora si può anche assaggiare il meglio dello street food.

Al Mouj Marina, simbolicamente denominata The Walk, si è rapidamente trasformata nel polo d’attrazione della capitale. La promenade cittadina è diventata uno dei luoghi preferiti anche dai residenti, attorno a Marsa Plaza dove si tengono eventi musicali e culturali.

Nel Museo Nazionale 14 gallerie permanenti espongono oltre 5.000 opere dalla preistoria al rinascimento, oltre alle sezioni dedicate alla cultura intangibile, ai sistemi di irrigazione Aflaj (Patrimonio Unesco), e alla sezione marittima. Il museo, dotato di pannelli in arabo braille, custodisce anche un laboratorio specializzato in restauro. Sorge nei pressi di Al Alam Palace e si prefigge di preservare il patrimonio storico e tradizionale del Paese.

Lustrate gli occhi a Bait al Zubair, complesso di edifici privati trasformato in museo etnografico e ampliato con l’aggiunta di un palazzo dedicato al rinascimento omanita.

Conserva una ricca collezione di gioielli, oggetti e abiti tradizionali che riportano alla luce la vita quotidiana del sultanato nel corso dei secoli. Senza dimenticare la collezione di arte contemporanea locale.

I canyon, le rose e il profumo più caro al mondo

Alcuni decenni fa un ministro inventò un’azienda di profumeria di lusso e chiamò un profumiere di Grasse, chiedendogli di creare qualcosa di assolutamente unico. Guy Robert non tradì le aspettative dando vita ad Amouage, anche se probabilmente non si aspettava che sarebbe diventato il profumo più prezioso al mondo.

Jabal al Akhdar ©beautytudine

Le varianti di Amouage si basano sui differenti fiori che le compongono. “Beloved” predilige le rose; il modo migliore per capire è recarsi da marzo a maggio alle pendici del Jabal al Akhdar, nella zona di Sayq (in Oman le distanze sono facilmente percorribili), quando vaste zone dell’altopiano si colorano di boccioli di un profumo intenso.

Gli abitanti dei villaggi di montagna coltivano rose di generazione in generazione; in primavera la fioritura è magnifica, e precede la raccolta e la distillazione, che in alcuni casi è ancora artigianale: i petali vengono disposti in grandi recipienti detti borma e scaldati sulla brace. L’acqua di rose – attar – viene usata per profumare le abitazioni, ma anche per insaporire il caffè e i dolci locali.

Jebels Shams, la montagna del sole, è perfetta per il trekking, con canyon e vette alte 3000 mt. A Jabal Al Akhdar ci sono anche Spa panoramiche, con yoga in terrazza, corsi di cucina detox, hammam e trattamenti a base di ingredienti locali come rosa, melograno e spezie. 

Jabal al Akhdar

La magia del deserto

Dune alte sino a cento metri, rocce di arenaria solidificata, aree semiaride di boscaglia. I colori vanno dallo zafferano al porpora, il silenzio è assoluto; è incantevole trascorrere una notte in un confortevole accampamento, sorseggiando tè e gustando halwa, il tipico dolce a base di datteri, zafferano, cardamomo, mandorle, noci e acqua di rose.

Il deserto Sharqiyah Sands è più conosciuto come Wahiba Sands, dal nome di una delle tribù che lo abita. In questo territorio di ben 12.000 kmq vivono infatti tremila beduini, molti dei quali dediti all’allevamento dei dromedari da corsa, che valgono da 50.000 a 100.000 dollari essendo i più ricercati nella penisola arabica.

Wahiba Sands ©Vera Davidova – Unsplash

Il mare, insospettabilmente

A differenza degli Emirati Arabi, l’Oman non si affaccia sul Golfo Persico ma sull’Oceano Indiano, quindi offre anche esperienze balneari di qualità. Le spiagge a mezz’ora della capitale sono di sabbia dorata, accarezzano baie dai fondali calmissimi e si offrono con resort lussuosi. Nel nord, le isole Daimaniyat sono un arcipelago dichiarato riserva naturale, in cui fare snorkeling e immersioni, nonché ammirare tartarughe marine e delfini. Nel profondo sud, Salalah vanta immense spiagge bianche e resort esclusivi.

Salalah

La penisola di Musandam fa pensare ai fiordi del nord Europa, con alte falesie che si tuffano nel golfo; si può attraversare in barca, spostando lo sguardo dalle rupi rocciose – alte fino a 2000 mt – ai fondali in cui nuotano delfini e cormorani. A Ras Al Jinz c’è una riserva dove in alcuni periodi dell’anno nidificano le rare tartarughe verdi della specie Chelonia midas.

Antiche cittá

Nizwa, capitale nei secoli VI e VII, sorge all’interno dell’oasi più grande; il suo Forte è emblema dell’architettura omanita e riflette la formidabile ingegneria militare del passato. Venne costruito per resistere agli attacchi di chi contendeva la posizione strategica sulle rotte carovaniere, infatti dai cammini di ronda potrete vedere il panorama a 360°. Perfettamente restaurato, ospita anche un interessante museo degli usi e costumi tradizionali. A ridosso del Forte si sviluppa un vivace mercato; non mancate di acquistare i prodotti più prelibati, i datteri dei palmeti locali e l’incenso di alta qualità, con piccoli bracieri e mirra profumata.

Qalhat è stata ufficialmente inserita nella lista dei Patrimoni Unesco. Circondata da bastioni, rappresenta una testimonianza archeologica dei legami commerciali tra la costa orientale di Arabia, Africa Orientale, India, Cina e sud-est asiatico. Nota anche come Galhat, si trova a circa 20 km da Sur e risale al periodo pre-islamico; importante località portuale, era in passato un centro nevralgico per il commercio, dai cavalli arabi alle porcellane cinesi, e rappresenta il potere che all’epoca le donne detenevano nella società araba, poiché la costruzione della Grande Moschea del Venerdì è da attribuire alla moglie del governatore, che, rimasta vedova, governò per anni.

Info

Recentemente la guida Lonely Planet “Best in Travel 2022” ha inserito l’Oman nella top 10 dei Paesi da non perdere quest’anno. Sono molti i tour operator che organizzano tour, individuali o in gruppo; segnaliamo Mistral per la varietà degli itinerari.

Luisella Colombo

www.experienceoman.om