Itinerari per vivere l’isola al massimo

Cammini spirituali, canyoning tour, escursioni in kayak, immersioni subacquee e giri in bici: mille modi per esplorare i bellissimi paesaggi della Sardegna e vivere vacanze all’insegna dell’avventura

Buggerru ©Ettore Cavalli

Le spiagge paradisiache e il mare color smeraldo rendono la Sardegna una delle mete più amate in Italia e nel mondo. È una destinazione molto apprezzata anche per le numerose attività all’aria aperta che è possibile svolgere in contesti naturali e urbani di grande fascino. Possiede una tale varietà di paesaggi da permettere di praticare una vasta gamma di sport diversi l’uno dall’altro: dal rafting al trekking, dalle escursioni in barca al kayak, dai circuiti in bicicletta al climbing. È inoltre meta prediletta di numerosi surfisti, velisti e subacquei, attratti dalla limpidezza delle sue acque e dalla bellezza dei suoi ecosistemi marini e terrestri.

La Sardegna mira a essere sempre più la “Regione dello sport e del turismo outdoor”, organizzando importanti eventi nazionali e internazionali e offrendo ogni anno un ampio ventaglio di opportunità che cerca di andare incontro ai gusti più disparati. Il suo capoluogo, Cagliari, si è già proposto come “Città dello Sport” ed è la località scelta da Luna Rossa come base logistica per puntare nuovamente alla conquista dell’America’s Cup.

Sulle orme dei pellegrini lungo i Cammini Spirituali

Nell’entroterra della Sardegna, tra grotte e gole, verdi foreste e pianure lussureggianti, campi di fiori e altopiani su cui cavalcano liberi i cavalli selvaggi, si diramano antichi sentieri e percorsi che un tempo erano battuti da pastori, mercanti, minatori e pellegrini. Oggi continuano a guidare i viaggiatori da paesino a paesino e da chiesa a chiesa, conservando una componente emotiva, che per alcuni è di matrice religiosa e per altri è invece legata al sentimento di unione con la natura che si sperimenta nell’immergersi in contesti ambientali rimasti selvaggi e incontaminati.

I “Cammini della Sardegna” costituiscono una delle attrazioni di punta del turismo attivo sull’isola. Questi sentieri, che si snodano dalle coste e dalle scogliere attraverso campagne aspre, foreste vergini e montagne antiche, sono percorribili a piedi, in bici o a cavallo, per la gioia degli amanti del trekking, delle due ruote e dell’equitazione.

Alcuni dei percorsi più emblematici dell‘isola offrono anche una modalità di esplorazione più tranquilla e rilassante: il Trenino Verde, un’antica locomotiva che raggiunge solo una velocità massima di 30 km/h e scivola lentamente attraverso paesaggi mutevoli ma tutti ugualmente affascinanti.

Il recupero di molti dei percorsi storici un tempo associati alla fede cristiana è frutto del lavoro delle amministrazioni, che hanno colto l’importanza di queste preziose testimonianze del passato. Il più importante tra i sentieri riscoperti è senza dubbio l’Itinerario Minerario di Santa Barbara, incluso nell’Atlante degli Itinerari del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Questo percorso, creato in onore della santa patrona dei minatori, si estende per 400 km all’interno della regione del Sulcis, nel sud dell’isola, attraversando 30 comuni.

Lungo il sentiero sono tante le meraviglie in cui è possibile imbattersi, a cominciare dai panorami incredibili che regalano le scogliere affacciate sul mare turchese tipico della Sardegna. Per non parlare della felice presenza di molte spiagge appartate, che offrono intimità e riservatezza anche in estate, diventando così piccoli angoli di paradiso personali e segreti. È un itinerario molto suggestivo anche perché passa attraverso scavi minerari ormai in disuso e varie ferrovie un tempo utilizzate per il trasporto dei metalli, oltre a toccare numerose attrazioni turistiche di grande interesse storico e culturale riconosciute dall’Unesco. Tra i luoghi più importanti vanno citati la Grotta di Santa Barbara, a Iglesias, e le curiose miniere di Porto Flavia, sospese sul mare. Durante il percorso sono disponibili conventi, rifugi e alloggi privati per gli escursionisti.

Paesaggio dell’Iglesiente ©Ettore Cavalli

Un altro itinerario dell’isola che attira sempre più pellegrini ed escursionisti di tutto il mondo è il Cammino di Santu Jacu. Si tratta di un percorso lungo 1.600 km che attraversa tutta la Sardegna, passando da Cagliari a Porto Torres (420 km, sull’asse centrale), da Noragugume a Oristano (180 km, variante occidentale), da Orosei a Olbia (300 km, variante orientale), toccando pure Sulcis e le isole (385 km). Poiché tutte le sue varianti comprendono antichi luoghi di culto dedicati a San Giacomo (o Santiago) il Maggiore, l’itinerario è noto anche come il Cammino Sardo di Santiago. Non è, però, solo il ricco patrimonio religioso a rendere il percorso interessante, ma anche la presenza di siti preistorici e archeologici, aree vulcaniche e minerarie, nonché bellissimi paesaggi marini e montani.

Molto celebre è anche il Cammino di Sant’Efisio, che da Cagliari giunge alla città di Nora. È l’ideale per chi dispone di poco tempo perché è percorribile in due giorni. La sua fama è legata soprattutto alla festa di Sant’Efisio, che si tiene ogni 1° maggio a Cagliari e rappresenta uno dei principali eventi annuali della città. Dal 1657 a oggi, durante la festa, si svolge quella che è diventata la più lunga processione religiosa italiana, con una distanza di 65 km a piedi.

Rientra tra gli itinerari più rinomati anche il Cammino di San Giorgio Vescovo, nella zona orientale dell’isola. Partendo dalla città di Cagliari, si addentra nelle zone montuose dell’Ogliastra, della Barbagia orientale e del Sopramonte. Un modo originale per chi desidera toccare con mano il fascino antico della campagna sarda.

Le forti emozioni e i panorami incredibili dei canyoning tour

Piscinas ©Ettore Cavalli

Per vivere davvero il lato avventuroso e selvaggio della Sardegna non c’è niente di meglio dei canyoning tour, tra calate in corda all’interno di spettacolari gole e salti dentro profonde lagune di acque smeraldine, popolate da libellule e oleandri fioriti.

Per i torrentisti più esperti uno dei luoghi più suggestivi da esplorare è il canyon di Bacu Padente, nel cuore dell’Ogliastra. Nonostante il suo nome in sardo significhi “gola boscosa”, oggi è ormai secco. L’antico canyon domina l’oasi naturalistica tra il massiccio del Gennargentu e il golfo di Orosei. Percorrerlo consente quindi di avere nella stessa escursione il meglio del mare e della montagna insieme.

La partenza è a Piana del Golgo verso località Ololbissi, dove si gode di una vista unica sul mare cristallino frammisto a paesaggi brulli. Un salto dopo l’altro, da affrontare con le corde, si arriva alla grotta de Su Tentorgiu che conduce dritto al mare. Dopo aver superato la più ardita delle discese, lunga oltre 30 m, rimane un’ultima parete da fare, di circa 10 m, prima di giungere alla scogliera e finalmente tuffarsi.

Un altro luogo che è un vero e proprio paradiso per i torrentisti si trova tra Oliena e Orzulei. Il suo nome è Gola Su Gorropu, ma è conosciuto come il Grand Canyon d’Europa. Esplorarlo significa immergersi in un contesto naturale di grande impatto visivo dove svettano maestose pareti calcaree alte 500 m. Osservando con attenzione l’ambiente durante l’escursione è possibile scorgere rari e preziosi fiori autoctoni, ma anche animali affascinanti come aquile e mufloni. Per accedere al canyon si può scegliere tra due strade: la più spettacolare è un sentiero di 8 km che inizia al passo Genna ‘e Silana, mentre la seconda via di accesso, più leggera, passa dal ponte Sa Barva, a circa 15 km da Dorgali.

Barumini ©Ettore Cavalli

Il giro della Sardegna in kayak

Tra le modalità più divertenti per esplorare la Sardegna rientrano quelle attività ascrivibili al canoismo e al trekking nautico. Solcare le acque dei fiumi con il proprio kayak fino ad arrivare al mare è un’esperienza assolutamente da provare se si cerca una vacanza più movimentata. Il trekking nautico nelle aree fluviali si può praticare in molte località sarde: lungo il Tirso, dove sono disponibili svariate escursioni in kayak; attraverso il lago Cedrino, in mezzo a placide acque e verdi pareti scoscese; o ancora percorrendo il sinuoso Rio Posada, nel Parco Regionale di Tepilora, sino a raggiungere l’incantevole Oasi di Bèrchida.

È altrettanto piacevole fare trekking nautico lungo le coste sarde, con le loro cale, scogliere, grotte e spiagge di inusitata bellezza. Di queste meraviglie naturali ne è ricca per esempio la costa orientale dell’isola, in particolare il Golfo di Orosei nelle acque di Cala Gonone. Scenari magnifici li custodisce pure il nord della Sardegna, soprattutto nell’area di Capo Caccia, dove gli appassionati di canoismo marino possono trovare una serie di percorsi di varia difficoltà. Alcuni dei luoghi migliori in cui pagaiare tra quelli situati nel nord della Sardegna sono senza dubbio Stintino, l’Isola dell’Asinara e l’Arcipelago della Maddalena, da Caprera a Spargi. Ugualmente splendido per il turismo nautico è il sud della Sardegna: nel versante orientale vanno ricordate le deliziose spiagge di Villasimius e di Costa Rei, mentre in quello occidentale la stupenda costa di Pula e quella ineguagliabile di Chia.

A caccia di tesori nascosti nei fondali marini

Cala Goloritze ©Ettore Cavalli

Una delle attività più avventurose ed emozionanti che si può praticare al mare sono le immersioni subacquee. Farlo in Sardegna è ancora più bello per via delle sue acque limpide attraverso cui vedere al meglio la ricca fauna e la variegata flora che abitano gli ecosistemi marini dell’isola. Gli abissi profondi che lambiscono le coste sarde nascondono anche tesori come relitti, grotte sommerse e reperti archeologici di inestimabile valore.

L’isola vanta ben cinque Aree Marine Protette racchiuse tra il Mar Tirreno e il Mar di Sardegna, dove vive una varietà di specie acquatiche tra le più ricche del Mediterraneo. Ogni angolo dell’isola offre luoghi adatti all’immersione sia dei subacquei esperti sia di chi si cimenta nella pratica per la prima volta.

Nel sud il contesto è particolarmente suggestivo, tra strisce interminabili di sabbia bianca, promontori granitici affacciati su acque blu cobalto e baie nascoste con piscine naturali. Le immersioni sono un’esperienza unica nelle varie insenature che possono essere di sabbia finissima, ciottoli levigati o chicchi di quarzo.

Un luogo davvero speciale da esplorare è l’Isola dei Cavoli, che si trova vicino a Cagliari e costituisce, insieme all’Isola della Serpentara, la parte emersa dell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara. Qui immersioni adatte a tutti i livelli sono permesse in aree delimitate. In particolare si consiglia quella alla Statua della Madonna del Naufrago, che oltretutto è perfetta anche per i neo-brevettati. La bellissima statua, alta 3 m e posta a 14 m di profondità, fu realizzata dallo scultore Pinuccio Sciola e collocata in mare nel 1979 su iniziativa del parroco locale.

Sul lato nord ovest della Sardegna i subacquei devono assolutamente visitare la Grotta dei Palombi, un’ampia e suggestiva galleria naturale che attraversa un isolotto di fronte alle falesie a strapiombo sul mare di Capo Caccia. La grotta si trova nell’Isola Foradada, che in sardo significa “forata” proprio perché è attraversata da parte a parte da un tunnel naturale lungo 110 m, interamente sopra il livello del mare. Il nome “Grotta dei Palombi” invece deriva dalla presenza nella cavità di una grande varietà di specie di volatili. L’escursione, via mare, è possibile con partenza da Alghero e conduce anche alla visita delle Grotte di Nettuno.

L’apertura della Grotta dei Palombi fa parte dell’Area Marina di Capo Caccia – Isola Piana, dove si celano una decina di altre cavità sommerse. Tra queste va citata la splendida Grotta di Nereo, la più grande cavità sommersa d’Europa.    

Ogliastra ©Ettore Cavalli

Scoprire l’isola in sella a una bici

Grazie al clima mite, alle strade sicure e ai paesaggi variegati di cui è dotata, la Sardegna è il luogo ideale per il cicloturismo. Un progetto prevede la realizzazione e la messa in sicurezza di circa 2.700 km di strade secondarie che andranno a costituire la Rete ciclabile dell’isola, per un totale di oltre 50 itinerari, nati su tracciati già esistenti, su strade provinciali, comunali e urbane, piste ciclabili e ferrovie dismesse. Con le proprie bici si potranno facilmente raggiungere più di 700 punti di interesse naturalistico, archeologico e artistico-culturale.

Un percorso sud-orientale ha come punto di partenza la città di Cagliari, il cui fascino risiede nella sua storia millenaria segnata da incontri culturali molteplici e variegati. Alcuni dei tesori conservati al suo interno sono la necropoli di Tuvixeddu, l’Anfiteatro romano, la basilica di san Saturnino, le fortificazioni pisane e spagnole e il palazzo regio.

Il percorso sud-orientale in bici prosegue lungo la spettacolare litoranea che parte dal Margine Rosso sulla provinciale 17 e poi passa attraverso la costa di Quartu sant’Elena, Geremeas, Torre delle Stelle, nel territorio di Maracalagonis, e Solanas, frazione costiera di Sinnai. Dopo 30 km si entra a Villasimius, una delle tante meraviglie dell’area marina di Capo Carbonara.

Un percorso centrale conduce, invece, da Dorgali, nel cuore della Sardegna, fino ai piedi degli impervi pendii del Supramonte, dove lasciarsi incantare da paesaggi selvaggi abbelliti da canyon, picchi rocciosi, grotte e monumenti naturali come la voragine di su Sercone e la sorgente di su Gologone. L’itinerario passa per Oliena, dominata dal monte Corrasi, per giungere prima a Nuoro, poi a Mamoiada e infine a Orgosolo.

Beatrice Maria Beretti

www.sardegnaturismo.it

www.sardegnacultura.it