Sammezzano, la svolta: al via il restauro dopo 30 anni
La famiglia Moretti avvia la messa in sicurezza del capolavoro orientalista

Dopo 30 anni di abbandono, la Famiglia Moretti avvia la messa in sicurezza del Castello di Sammezzano. L’intervento mira al restauro del capolavoro orientalista e alla sua riapertura come polo museale, valorizzando anche il parco monumentale
Considerato uno dei vertici assoluti dell’architettura orientalista in Europa, un unicum eclettico nato dalla visione del suo committente, il Castello di Sammezzano a Leccio, Reggello (FI), vede finalmente la luce. Dopo tre decenni di abbandono, mercoledì 15 ottobre sono stati avviati i primi, cruciali lavori di messa in sicurezza della struttura.
L’intervento segna una svolta storica per il patrimonio culturale italiano ed è guidato dalla Famiglia Moretti (SMZ srl), che da settembre ha iniziato a definire un progetto di restauro e valorizzazione rispettoso del complesso monumentale.
La priorità è consolidare l’edificio per fermare il degrado. L’obiettivo finale, tuttavia, è la piena restituzione del bene alla fruizione pubblica. “Sammezzano è un sogno fiabesco, prima di tutto valoriale,” afferma Ginevra Moretti, Amministratore Delegato di SMZ srl. “Per noi rappresenta un impegno concreto verso la tutela di uno dei pochi esempi rimasti di architettura orientale ed eclettica in Europa“.
Il piano prevede la riapertura del piano nobile come “patrimonio museale”, affiancato dal recupero del parco monumentale. “Vogliamo creare esperienze culturali di alto livello che convivano con la natura museale del castello,” aggiunge Maximillian Fane, che segue anche la valorizzazione dell’imponente parco botanico.
L’operazione è supportata da Giorgio Moretti, che sottolinea la responsabilità dell’intervento: “Restituire vita, dignità e futuro a un bene di una bellezza unica, troppo a lungo dimenticato. È un patrimonio di tutti, che tutti devono avere il privilegio di visitare“.

L’utopia di Ferdinando Panciatichi
Sammezzano è, prima di ogni altra cosa, l’opera titanica di un uomo: il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona. Intellettuale inquieto e protagonista della Firenze ottocentesca, tra il 1843 e il 1889 dedicò la sua vita a trasformare l’edificio seicentesco preesistente.
Influenzato dalla fascinazione per l’Oriente, il marchese progettò personalmente un apparato decorativo sbalorditivo. I 5.500 metri quadri interni sono un susseguirsi di sale a tema – dalla Sala d’Ingresso (1853) al Corridoio delle Stalattiti (1862) – che celebrano l’architettura moresca, indiana e cinese attraverso complesse geometrie, stucchi policromi e rilievi raffinati.
Attorno al castello, concepì un parco esotico di 65 ettari, importando 147 specie botaniche, incluse sequoie e palme, creando un paesaggio che facesse da prologo allo splendore degli interni.
Dopo la morte del marchese (1897), iniziò un progressivo declino. Divenuto un hotel di lusso negli anni ’70 e chiuso definitivamente nel 1990, il castello è sprofondato nell’incuria. L’avvio del cantiere odierno non rappresenta solo un intervento edilizio, ma la promessa di riaprire una delle pagine più singolari e affascinanti della storia dell’arte europea.
La Redazione
Dove si trova: Castello di Sammezzano Via Giuseppe Garibaldi, 6 50066 Leccio, Reggello (FI) - Toscana - Italy WEB SITE