Giacomo Balla, il Leonardo del ‘900, illumina Parma con i suoi capolavori
Dal 10 ottobre 2025, Parma ospita la più grande retrospettiva su Giacomo Balla, con oltre 60 capolavori dalla Galleria Nazionale di Roma. Un viaggio inedito nella luce e nel colore del genio futurista

Le sale del Palazzo del Governatore ospiteranno “Giacomo Balla, un universo di luce”, una retrospettiva senza precedenti dedicata a uno degli artisti più rivoluzionari del Novecento. Per la prima volta in assoluto, l’intero e inestimabile nucleo di opere di Giacomo Balla (Torino, 1871-Roma, 1958) custodito alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma lascia la sua sede per essere esposto nella sua interezza: un prestito eccezionale di oltre 60 capolavori che ripercorre l’intera parabola creativa dell’artista.
Amava definirsi il “Leonardo da Vinci del XX secolo” e, osservando la sua incessante e poliedrica ricerca, è difficile dargli torto. La mostra, curata da Cesare Biasini Selvaggi e Renata Cristina Mazzantini, celebra proprio la sua vocazione sperimentale, ponendo l’accento sull’elemento che fu la sua ossessione e la sua guida: la luce. Pittore della luce, come già fu definito nel 1908, Balla ne fece il soggetto e l’oggetto di un’indagine appassionata durata tutta una vita.
Un percorso tra realismo sociale e avanguardia futurista
Il viaggio nell’universo di Balla si snoda attraverso 13 sale, seguendo un ordine tematico e cronologico che parte dal realismo sociale e divisionista per esplodere nella stagione dell’avanguardia radicale futurista e approdare, dopo il 1930, a una sorprendente e pionieristica figurazione. Ad aprire il percorso è “Nello specchio” (1901-1902), opera che stregò Giacomo Puccini al punto da fargli esclamare: «Questa è la mia ‘Bohème’, la voglio ad ogni costo!».
Tra i nuclei più potenti in mostra vi è il ciclo “Dei viventi”, una serie di tele dedicate agli emarginati della nuova società industriale. Di queste opere, ispirate anche dalle ricerche dell’antropologo Cesare Lombroso, sopravvivono solo quattro tele, tra cui la sconvolgente “La pazza”, un ritratto di disarmante efficacia sulla malattia psichica. L’allestimento a Parma rispetterà fedelmente le volontà dell’artista, presentando le opere superstiti come un polittico, secondo una precisa successione.

Dallo studio del movimento alla nascita dell’astrazione
L’esposizione rivela il legame profondo tra disegno e pittura, un aspetto cruciale della produzione di Balla. Ne è testimonianza lo studio per “Fallimento” (1902), antesignano dell’Art Brut di Jean Dubuffet, o i bozzetti per capolavori come “I ritmi dell’archetto”, dove il movimento delle mani del violinista si fa forma e colore.
Un capitolo fondamentale è dedicato alle “Compenetrazioni iridescenti”, nate dagli studi sull’iride durante un soggiorno a Düsseldorf nel 1912. Queste opere rappresentano uno dei primi e più alti esempi di astrazione geometrica in Europa, un tentativo di “rendere la sostanza di un fenomeno evanescente come l’arcobaleno”, come scrisse il grande studioso Maurizio Fagiolo dell’Arco.

Scoperte inedite e l’ultimo Balla
La mostra non è solo una celebrazione, ma anche un’occasione di scoperta. Per la prima volta, saranno mostrati al pubblico gli esiti delle analisi radiografiche sull’imponente tela interventista “Forme-volume del grido ‘Viva l’Italia’” (1915). Le analisi hanno rivelato, al di sotto della composizione futurista, la sagoma di una figura femminile riconducibile a un ritratto della moglie Elisa del 1908.
Le sezioni conclusive sono dedicate all’ultima produzione figurativa, ancora poco conosciuta. Opere come “LA FILA PER L’AGNELLO” (1942) mostrano un Balla che, anche negli anni bui della guerra, non smette di sperimentare, attingendo all’immaginario fotografico e cinematografico per catturare la luce nascosta nella drammaticità del quotidiano.

Realizzata dal Comune di Parma e dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, con il contributo di Fondazione Cariparma e della Regione Emilia Romagna, questa mostra si configura come l’evento imperdibile della stagione, un’occasione unica per immergersi completamente nel genio creativo di un maestro che ha ridisegnato i confini dell’arte moderna.
La Redazione
10 Ottobre 2025 – 01 Febbraio 2026
GIACOMO BALLA, UN UNIVERSO DI LUCE. La collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea