Mazzetti d’Altavilla: sette generazioni di gusto nell’arte dell’accoglienza e della distillazione

Mazzetti d'Altavilla ©beautytudineMazzetti d’Altavilla ©beautytudine
Galleria ©beautytudineGalleria ©beautytudine
paesaggio ©beautytudinepaesaggio ©beautytudine

C’è un Piemonte che va oltre le cartoline più note, un paesaggio agricolo che la mano dell’uomo ha trasformato in un’opera d’arte, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO. È il Monferrato. E proprio qui, sulla cima di una collina ad Altavilla, si trova una meta che da sola vale il viaggio: Mazzetti d’Altavilla, dove da 179 anni il rito della distillazione si è trasformato in un’arte dell’accoglienza

Lasciate l’autostrada e immergetevi in una rete di strade sinuose che si snodano tra le colline, campi di grano che in estate si tingono d’oro e macchie di girasoli che seguono il cammino del sole. Arrivare qui è già parte dell’esperienza. La distilleria, un tempo antico monastero, domina il paesaggio con un’eleganza sobria. Fondata nel 1846, non è solo un’azienda, ma un’epopea familiare giunta alla sua settima generazione, con un’impronta decisamente contemporanea grazie alla guida di Chiara, Silvia ed Elisa Belvedere Mazzetti.

Da sinistra a destra: Silvia, Chiara ed Elisa Belvedere Mazzetti ©Paolo Bernardotti

Il loro motto, “Tradizione e Innovazione”, è la chiave di lettura di ogni dettaglio. La tradizione è nel legame indissolubile con questa terra, distillando solo le vinacce freschissime donate dai vigneti circostanti. L’innovazione è nella capacità di aver trasformato un prodotto secolare in un’icona di stile, esplorando con coraggio il mondo della mixology e degli abbinamenti gastronomici.

L’esperienza: un itinerario per i sensi

Varcare la soglia di Mazzetti d’Altavilla significa entrare in un universo dove ogni spazio racconta una storia e offre un’emozione diversa. La visita è un percorso modulabile, un invito a comporre la propria giornata ideale.

Galleria delle Grappe ©Paolo Bernardotti

Il Tour classico: nel cuore della distillazione. L’immersione inizia dal Piazzale delle Vinacce, dove in autunno si concentra il profumo intenso e vinoso della materia prima. Si entra poi nel cuore pulsante della distilleria: la sala degli alambicchi, dove il rame scintillante compie la sua magia.

La Distilleria ©beautytudineLa Distilleria ©beautytudine
Barricaia ©Paolo BernardottiBarricaia ©Paolo Bernardotti
La Distilleria ©Paolo BernardottiLa Distilleria ©Paolo Bernardotti
Mastrodistillatore, Ing. Sanzio Evangelisti ©Paolo BernardottiMastrodistillatore, Ing. Sanzio Evangelisti ©Paolo Bernardotti

Il viaggio prosegue nelle cantine di invecchiamento, una cattedrale di legno dove centinaia di barrique custodiscono grappe e brandy. Dopo una visita alla Galleria della Grappa, un affascinante archivio storico, il percorso si estende all’esterno, nel Parco Storico, per ammirare la Cappella Votiva “La Rotonda”, un gioiello architettonico del 1808 dedicata a Santa Maria Ausiliatrice.

Cappella Votiva ©beautytudineCappella Votiva ©beautytudine
Cappella Votiva ©beautytudineCappella Votiva ©beautytudine

La salita alla Torre: emozioni ad alta quota. Il nostro consiglio? Non perdetevi la salita alla Torre Panoramica. L’ascesa lungo i 64 gradini di pietra porta a una vista a tutto tondo che toglie il fiato sugli scenari agricoli del Monferrato.

Salita alla Torre ©beautytudineSalita alla Torre ©beautytudine
Torre ©Paolo BernardottiTorre ©Paolo Bernardotti
Torre ©Paolo BernardottiTorre ©Paolo Bernardotti

Materia Prima: la cucina che dialoga con gli spirits. A tavola, il Ristorante Materia Prima (meta gourmet ambita, prenotate per tempo) è la continuazione del viaggio. Qui lo spirits pairing diventa arte, con distillati che si trasformano in un “condimento invisibile” per elevare i piatti stagionali realizzati dagli Chef Mattia Piras e Anna Dumi in un gioco di richiami e contrasti studiato con maestria.

Il viaggio è iniziato con la presentazione della Grappa di Ruchè “RADICI”, un distillato puro caratterizzato da note floreali e secche, ottenuto da un vitigno caratteristico del territorio astigiano. L’abbinamento con la tartare di fassona e spuma di robiola ha rivelato un’armonia inaspettata, dove gli aromi delicati della grappa hanno valorizzato la freschezza della carne e la cremosità della spuma.

La degustazione è proseguita con la Grappa di Arneis, espressione del caratteristico vitigno delle terre di Langa e Roero. Con il suo 43% di gradazione alcolica, questo distillato presenta un profilo gustativo secco e avvolgente, caratterizzato da sentori di frutta fresca e note floreali di ginestra. Il suo retrogusto leggermente amaro ha creato un perfetto equilibrio con le mezzelune farcite di faraona e mele, guarnite con pomodorini confit e Toma piemontese, creando un’armonia di sapori raffinata.

Grappe ©beautytudineGrappe ©beautytudine
Tartare di fassona e spuma di robiola ©beautytudineTartare di fassona e spuma di robiola ©beautytudine
Mezzelune farcite di faraona e mele, guarnite con pomodorini confit e Toma piemontese ©beautytudineMezzelune farcite di faraona e mele, guarnite con pomodorini confit e Toma piemontese ©beautytudine

Il momento culminante è stato segnato da Animo, l’interpretazione del whisky secondo Mazzetti. Affinato per oltre trentasei mesi in legni pregiati nella Barricaia, questo distillato si distingue per la sua personalità decisa (48% Vol.) e un bouquet aromatico che spazia dalle note di lievito alla vaniglia, con sentori di pasticceria. Al palato emerge la freschezza del malto tostato e intense note vanigliare, con un finale tannico persistente. Superando le aspettative dell’abbinamento classico con cioccolato fondente, Animo ha stupito nell’accostamento con il dessert: una bavarese alle fragoline su base al cacao con namelaka alla menta.

La struttura complessa e le note tostate del whisky hanno creato un dialogo perfetto con la dolcezza e la freschezza mentolata, concludendo magnificamente il percorso gastronomico e testimoniando l’eccellenza distillatoria di Mazzetti d’Altavilla. Il nome Animo, che letto specularmente diventa “Omina” – richiamando l’espressione latina “nomina sunt omina” – rappresenta lo spirito innovativo che guida l’azienda verso il bicentenario della sua fondazione.

Il Pianoramico ©beautytudineIl Pianoramico ©beautytudine
Ristorante Materia Prima ©beautytudineRistorante Materia Prima ©beautytudine
Il Pianoramico ©beautytudineIl Pianoramico ©beautytudine
Il Pianoramico ©beautytudineIl Pianoramico ©beautytudine

L’aperitivo “Pianoramico”. Per un’esperienza ancora più esclusiva, il rito dell’aperitivo si sposta al piano più alto dell’edificio, nel suggestivo spazio Pianoramico. Frutto di una recente ristrutturazione, questo affascinante ambiente openspace offre una vista incantevole sulle colline.

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Gin 2
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Al fresco di questa location privilegiata, il tintinnio del ghiaccio nel bicchiere e il fruscio della tonica versata con cura diventano la colonna sonora di una degustazione che è un vero e proprio viaggio sensoriale, accompagnata da sfiziose mini bowls degli Chef. Da un lato, il Gin & Tonic creato con il Gin Originale e la Tonica Mediterranea. Al naso è un’ondata di freschezza, dove la scorza di limone del gin si intreccia con le note balsamiche della menta piperita della tonica. Al palato è vibrante, pulito, un sorso che disseta e rinvigorisce, con un finale aromatico che ricorda una passeggiata in un giardino mediterraneo.Dall’altro, la proposta con il Gin Black Edition e la Tonica Premium Dry. Qui l’approccio è più complesso e austero. Al naso emergono le note speziate del cardamomo e del pepe nero, sostenute da un’eco resinosa di pino mugo. Il sorso è secco, deciso e avvolgente, con la tonica che lascia al gin il palcoscenico per esprimere tutto il suo carattere. Un drink elegante, da meditazione, con un finale lungo e piacevolmente amaro, da gustare lentamente mentre il sole tramonta sulle colline.

Guida pratica alla visita

Facilmente raggiungibile in circa un’ora di auto da Torino e Milano, Altavilla Monferrato è una destinazione ideale sia per una gita in giornata sia come tappa di un tour più ampio del Piemonte. La visita a Mazzetti d’Altavilla diventa inoltre il punto di partenza perfetto per esplorare un territorio che nasconde tesori unici come gli Infernot, le antiche cantine sotterranee patrimonio UNESCO, visitabili in borghi come Cella Monte. A pochi minuti di distanza, la cittadina di Casale Monferrato si svela come la capitale storica della zona, con la sua magnifica Sinagoga barocca, mentre per chi ama unire arte e natura, il Sacro Monte di Crea, altro sito UNESCO, offre una passeggiata spirituale con viste suggestive.

È una meta che saprà conquistare non solo gli intenditori di distillati, ma chiunque sia alla ricerca di un’Italia autentica e raffinata, perfetta per un weekend romantico, una gita tra amici o per organizzare eventi di charme.

Un ultimo consiglio, fondamentale: data la ricchezza dell’offerta e l’afflusso di visitatori, la prenotazione è d’obbligo per tutte le esperienze. Potete trovare ogni dettaglio e riservare il vostro posto al sole del Monferrato direttamente sul portale ufficiale: visita il sito Mazzetti d’Altavilla.

Valentina Avogadro