Aarhus, anima d’Autunno
Un racconto di viaggio tra l’arte del museo ARoS, la storia vichinga e i sapori dello Jutland, per scoprire l’autentico cuore culturale della Danimarca

Dai musei iconici alle gemme nascoste, un itinerario per scoprire la seconda città della Danimarca, tra arte, storia vichinga, natura e gastronomia
C’è una qualità quasi pittorica nella luce autunnale dello Jutland. Accarezza le facciate colorate del Quartiere Latino, si insinua tra le foglie rosse dei Giardini Botanici e allunga le ombre sul selciato umido, invitando a un ritmo più lento, a una scoperta più intima. È in questa stagione che Aarhus, la seconda città della Danimarca, abbandona la frenesia estiva per svelare la sua vera anima: un equilibrio perfetto tra avanguardia culturale, radici profonde e una qualità della vita che si respira a ogni angolo.

Il nostro viaggio inizia da un’icona che definisce lo skyline e lo spirito della città: l’ARoS Aarhus Art Museum. Dall’esterno è un cubo imponente, ma la sua magia si svela sul tetto. Camminare all’interno di “Your Rainbow Panorama” di Olafur Eliasson è un’esperienza quasi fisica; il mondo esterno si tinge di indaco, poi di smeraldo, poi di ocra, e la città intera diventa parte di un’opera d’arte vivente. Da questa prospettiva aerea, la nostra curiosità viene catturata da un dedalo di tetti antichi: è Den Gamle By, la “Città Vecchia”, la nostra prossima tappa.
Varcare la sua soglia è come attraversare un portale temporale. Il rumore del traffico svanisce, sostituito dal suono degli zoccoli di un cavallo e dal profumo di pane appena sfornato. È un museo a cielo aperto dove la storia danese, dal XVII al XX secolo, è raccontata da figuranti in costume che animano botteghe, case e laboratori, rendendo il passato tangibile e incredibilmente vivo.
La giornata successiva è dedicata all’esplorazione a piedi, lasciandoci guidare dall’istinto. Partiamo dal Quartiere Latino, il cuore storico, dove le fondamenta vichinghe si celano sotto boutique di design e caffè accoglienti. È qui che il profumo di cardamomo ci attira da La Cabra Bakery, una sosta obbligata per una pausa hygge che riscalda l’anima. A pochi passi, quasi per caso, ci imbattiamo in Møllestien, un vicolo sospeso nel tempo, così perfetto da sembrare un set cinematografico.

Vagando per il centro, gli occhi vengono catturati dai 17 Walls, imponenti murales che trasformano la città in una galleria d’arte a cielo aperto, ogni opera dedicata a un Obiettivo di Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Il nostro percorso ci porta poi al fronte del porto, nel quartiere di Aarhus, un contrasto sbalorditivo. Qui l’architettura è avveniristica, dominata dal grattacielo Lighthouse.

È il simbolo della Aarhus moderna, una città che vive in simbiosi con l’acqua. Lo dimostrano l’Harbour Bath, dove i cittadini nuotano anche con l’aria fresca d’autunno, e l’Infinite Bridge, un’elegante passerella circolare sulla spiaggia che invita alla contemplazione. Per chi cerca un’alternativa più ludica, soprattutto in famiglia, poco distante dal centro c’è il parco divertimenti Tivoli Friheden, un’istituzione locale dal 1904.

Ma per capire davvero Aarhus, bisogna scendere ancora più a fondo, alle sue radici. Il piccolo Viking Museum, costruito nel seminterrato di una banca, sorge esattamente sui resti del primo insediamento. Vedere le fondamenta originali è un’emozione che connette tutti i punti del nostro viaggio.
Il terzo giorno lo dedichiamo alla regione circostante, un tesoro di storie e paesaggi. A Silkeborg, immersa nella Regione dei Laghi, ci attende un incontro che lascia un segno profondo. Al Museo di Silkeborg riposa l’Uomo di Tollund, un corpo dell’Età del Ferro conservato in modo così perfetto da sembrare addormentato. Il silenzio nella sala è quasi reverenziale.
La cultura continua al Jorn Museum, dedicato a uno dei più grandi artisti danesi, e all’Art Center Silkeborg Bad. Sulla via del ritorno, facciamo tappa a Ebeltoft. Il suo porto ospita la maestosa Fregata Jylland, un vascello del 1860, e poco distante, il Glass Museum celebra l’arte vetraria contemporanea.

Le serate ad Aarhus sono un capitolo a parte, dedicate alla scoperta di una delle scene gastronomiche più vivaci di Danimarca. Abbiamo provato l’energia informale di Aarhus Street Food, un mercato ricavato in un ex deposito di autobus, e i sapori più ricercati del mercato di Nicolinehus. Per una cena indimenticabile, abbiamo scelto l’eleganza stellata di Gastromé, che celebra i prodotti locali con una creatività sorprendente. La regione stessa offre perle come il Restaurant Moment, premiato con la Stella Verde Michelin per la sua filosofia radicalmente sostenibile.
Il vero carattere di Aarhus non risiede nei suoi singoli monumenti, ma nella straordinaria armonia con cui li tiene insieme. È una città che custodisce le fondamenta vichinghe nel sottosuolo di una banca e, allo stesso tempo, proietta arcobaleni d’arte contemporanea sopra i suoi tetti. È un laboratorio a cielo aperto dove l’architettura all’avanguardia e la sostenibilità radicale dialogano con il silenzio millenario dell’Uomo di Tollund. Aarhus non è semplicemente una città con un passato e un futuro: è un luogo dove il futuro ha imparato a onorare le proprie radici, creando un presente unico e autentico.
Valentina Avogadro
Guida pratica: organizza il tuo viaggio ad Aarhus
- Come arrivare: l’aeroporto più collegato è Billund (BLL), a circa 95 km, servito da bus navetta. La città ha anche un suo aeroporto minore (AAR). La stazione ferroviaria centrale offre ottimi collegamenti con Copenaghen e il resto d’Europa.
- Quando andare: l’autunno è ideale per l’atmosfera e i colori. La primavera e l’estate offrono giornate più lunghe e un calendario ricco di eventi all’aperto.
- Dove dormire: l’offerta è varia. Scegli un design hotel ad Aarhus Ø per viste moderne, un boutique hotel nel Quartiere Latino per un’atmosfera di charme, o un appartamento/ostello per soluzioni più flessibili e convenienti.
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Siti utili: i punti di riferimento online sono il sito ufficiale del turismo di Aarhus (
visitaarhus.com
) e quello della Danimarca (visitdenmark.it
).