Nasce Cool Elixir
Davidoff: l’oceano si tinge di Oud. Arriva Cool Elixir, l’eredità di un’icona

A cento anni dalle prime avventure del suo fondatore, la maison svizzera riscrive la leggenda di Cool Water. Con una fragranza intensa, un ingrediente prezioso e un volto del cinema contemporaneo, Charles Melton, la nuova sfida è esplorare le profondità della seduzione maschile
L’avventura è un’eredità che si tramanda. Per Zino Davidoff, tutto ebbe inizio nel 1924, quando lasciò la Svizzera per un viaggio iniziatico tra Argentina, Brasile e Cuba. Una ricerca incessante della raffinatezza che lo portò a costruire un impero del lusso, dal caffè ai profumi. Quasi un secolo dopo, quella stessa sete di scoperta si condensa in una nuova goccia, un elisir potente che celebra quel DNA: Davidoff Cool Elixir.
L’ombra a cui si ispira è quella di un gigante. Cool Water, la fragranza che nel 1988 ha reinventato il concetto di freschezza maschile, diventa il punto di partenza per una nuova esplorazione. Se l’originale era un tuffo nell’acqua cristallina, Elixir è un’immersione nelle profondità abissali, un incontro con l’ignoto e il prezioso.
Un gentiluomo esploratore per il nuovo millennio

Per incarnare questa evoluzione, Davidoff ha scelto un volto che riflette la mascolinità contemporanea: Charles Melton. L’attore, noto al grande pubblico per i suoi ruoli in Riverdale e nel film acclamato dalla critica May December, rappresenta l’archetipo dell'”avventuriero gentiluomo”. Con il suo background multiculturale e un seguito di oltre 5 milioni di persone, Melton porta sullo schermo e fuori una mascolinità inclusiva e carismatica. “Sono onorato di poter rappresentare l’interpretazione moderna dello spirito di Zino Davidoff”, ha dichiarato l’attore, calandosi perfettamente nel ruolo di un eroe moderno che non teme le profondità.
L’oro nero degli abissi olfattivi
Il cuore pulsante di Cool Elixir è una sinergia creativa inedita, affidata a tre nasi d’eccezione: Jean-Christophe Hérault, Nelly Hachem-Ruiz e Anne Flipo. Il loro obiettivo? Unire la freschezza iconica del brand con un’intensità misteriosa e persistente. La chiave di volta è uno degli ingredienti più nobili e ambiti della profumeria: l’Oud.
“Abbiamo scelto un Accordo Oud dal carattere scuro e misterioso, con note legnose e coriacee che conferiscono una dimensione mistica“, spiega Nelly Hachem-Ruiz. Questo “oro nero”, simbolo di opulenza per secoli, è il vero protagonista della composizione.
A bilanciarne la potenza interviene l’Assoluta di Lavandino, ma non una qualunque. “Abbiamo ottenuto un Lavandino 2.0 particolarmente pungente, quasi glaciale,” afferma Anne Flipo, “utilizzando l’antica tecnica dell’enfleurage solo sulle infiorescenze. È così che otteniamo l’effetto marino“. Il tocco finale è affidato alla molecola di Ossido di Rosa, che, come spiega Flipo, non è una classica nota floreale, ma “come se i petali fossero sospesi in un metallo liquido“, aggiungendo una texture salina e ultraterrena.
Il risultato è una fragranza che, come un’onda, prima travolge con una freschezza profonda e poi lascia una scia seducente e potente, unendo l’accessibilità di un classico alla complessità di un profumo di nicchia.
La campagna
Per lanciare un elisir così audace serviva una narrazione altrettanto epica. La campagna pubblicitaria abbandona i canoni classici per trasformarsi in un vero e proprio trailer cinematografico. Diretta da Loni Peristere, la visionaria regista dietro successi come House of the Dragon, la storia vede Charles Melton immergersi negli abissi per recuperare il prezioso flacone, custodito da un mitico e feroce drago marino.

“È una storia in cui James Bond incontra Indiana Jones“, commenta Peristere. Un’avventura spettacolare, con la fotografia del premio Oscar Linus Sangren, che eleva il lancio del profumo a evento culturale. Anche il packaging segue questa linea: un flacone sfaccettato blu notte e una confezione blu reale e oro che racchiudono l’intensità della fragranza, come un tesoro recuperato dagli abissi. Con Cool Elixir, l’avventura di Davidoff non è mai stata così profonda.
La Redazione