Dal Nord al Sud: i calici della bella stagione

L’estate chiama, e il vino risponde con una ventata di freschezza. Ma quali etichette scegliere per un aperitivo al tramonto o una cena all’aperto? Dalle bollicine venete ai bianchi vulcanici della Sicilia, dai rosati di lago ai rossi serviti freddi, ecco la nostra selezione dei migliori vini italiani per la bella stagione, presentati regione per regione

©Dina Makhmutova – Unsplash

Gli aperitivi in riva al mare, i pranzi che si allungano in giardino, le cene sotto cieli stellati. Sono questi i riti irrinunciabili che appartengono a una sola stagione: l’estate italiana. Un periodo che è una vera e propria sinfonia di sensazioni, dal caldo intenso al frinire delle cicale. In questo scenario, il vino assume un ruolo da protagonista, ma la scelta del calice giusto può rivelarsi complessa di fronte all’infinita ricchezza enologica dello Stivale

Non si tratta solo di cercare refrigerio, ma di trovare un vino che sappia dialogare con la stagione, esaltandone i sapori e le atmosfere. Per questo abbiamo curato una selezione che va oltre la semplice freschezza, ricercando etichette dotate di anima e identità. In questa guida troverete le bollicine più fini e vivaci, ideali per dare il via a un momento di festa; i bianchi più sapidi e minerali, capaci di evocare il profumo del mare e della roccia vulcanica; i rosati più eleganti, sintesi perfetta tra struttura e bevibilità; e persino alcuni rossi sorprendenti, da servire freschi, che smentiscono il luogo comune che li vuole relegati alle stagioni fredde.

Vi accompagneremo regione per regione, dal Nord al Sud, alla scoperta di “Sorsi d’estate” che raccontano una storia, quella di un territorio e della passione dei loro produttori.

Veneto: terra di bollicine e bianchi vulcanici

Regione dalla vocazione spumantistica ineguagliabile, il Veneto offre un ventaglio di Prosecco che spazia dalle interpretazioni più moderne a quelle più complesse. Ma non è solo bollicine: i vini fermi, specialmente quelli nati su suoli particolari come quelli vulcanici, regalano sorsi di grande eleganza.

  • ANDREOLA – Aldaina al Mas Valdobbiadene DOCG Extra Brut. Nato ufficialmente con la vendemmia 2023 da un vigneto a Guia, questo Extra Brut è il frutto di dieci anni di studio. Il nome, “maso sulla slavina”, racconta l’origine del suo suolo fertile, derivato da un antico smottamento. Ottenuto da uve Glera in purezza, esprime la quintessenza del Valdobbiadene: freschezza tesa con note di agrumi e mela verde, e una spiccata sapidità che lo rende ideale con pesce crudo e formaggi freschi.
  • DIESEL FARM – Bianco di Rosso. Un bianco veneto versatile e sorprendente. Dal colore paglierino brillante, offre al naso profumi fini dove note floreali si intrecciano a sentori fruttati e a una leggera traccia minerale. Equilibrato, con buona struttura e vivace acidità, è un compagno perfetto dall’aperitivo alle carni bianche.
  • FOLLADOR PROSECCO DAL 1769 – Follador Prosecco Cuvée Rosé DOC. Da una delle cantine più storiche della denominazione, una bollicina rosé che conquista per stile. L’unione di Glera e un tocco di Pinot Nero, come da disciplinare, dona un colore brillante e un naso esplosivo di frutta fresca, mela e delicate note floreali. In bocca è vivace e sapido.
  • LA FARRA – Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut. L’interpretazione classica e impeccabile del Prosecco Superiore. Questo Millesimato Brut si caratterizza per un perlage fine, profumi delicati di mela e pesca e una leggera nota minerale. Il sorso è vivace, rotondo e chiude con un finale asciutto e pulito.
  • SUAVIA – Monte Carbonare Soave Classico DOC. Un bianco che racchiude l’anima di un terroir vulcanico nero come il carbone. Questo Soave Classico da uve Garganega in purezza è un’esperienza unica: sentori fumé e di pietra focaia si fondono con note agrumate. Al palato è cremoso ma affilato, con una freschezza tagliente perfetta per il pesce alla griglia. Si serve a 11-13°C.
  • TENUTE TOMASELLA – Pró Prosecco Rosé DOC Spumante Extra Dry. Un rosé da uve Glera e Pinot Nero che unisce freschezza e armonia. Il perlage è fine, il naso è un bouquet di fiori di ciliegio, frutti rossi e leggere note tostate. Al palato le bollicine sono vellutate e la struttura è buona. Un vino versatile, ottimo dall’antipasto ai secondi delicati.
  • TOMMASI FAMILY ESTATES – LE FORNACI – Le Fornaci Lugana DOC Rosé. Un rosato raffinato che nasce sulle sponde del Lago di Garda. Dall’incontro tra Turbiana e Rondinella, questo Lugana Rosé ha il colore delicato dei petali di rosa e un profumo elegante di pompelmo rosa e fiori di pesco. Al palato è sottile, fresco e armonico.

Friuli Venezia Giulia: l’eleganza dei bianchi di confine

All’estremità nord-orientale dello Stivale, il Friuli Venezia Giulia è un crocevia di culture e vitigni. Dal Collio provengono vini di grande struttura e complessità, capaci di esprimere un’eleganza senza tempo.

  • GRADIS’CIUTTA – Sinefinis Rebolium. Più che un vino, un progetto transfrontaliero. “Sinefinis” (senza confini) è uno spumante Metodo Classico Brut nato dalla collaborazione tra l’azienda italiana Gradis’ciutta e la slovena Ferdinand, valorizzando la Ribolla Gialla di entrambi i lati del Collio/Brda. Con almeno 40 mesi sui lieviti, offre note minerali, mela verde e una freschezza che simboleggia un’unione culturale.
  • PIGHIN – Soreli Bianco Collio DOC”. Soreli” (sole in friulano) unisce i tre bianchi autoctoni del Collio: il Friulano dona struttura, la Malvasia e la Ribolla Gialla regalano freschezza. Nato in un anfiteatro naturale, è un vino ricco con note di albicocca matura, vaniglia e buccia d’arancia. Perfetto con carni bianche e formaggi erborinati.
  • TENUTA STELLA – Friulano Riserva Collio DOC. Un’espressione autentica e di grande personalità del Friuli. Questo Friulano Riserva è un bianco importante, intenso e strutturato, con profumi di fiori bianchi, mandorla e sfumature speziate. Ideale per chi cerca un vino da meditazione o per abbinamenti con piatti saporiti.

Piemonte e Lombardia: freschezza tra langhe, Alpi e laghi

Scendendo verso il nord-ovest, il panorama enologico si arricchisce. Se il Piemonte sorprende con bianchi rari e raffinati, la Lombardia risponde con le bollicine d’autore della Franciacorta e i rosati della Valtènesi, figli delle brezze del Garda.

  • PODERI LUIGI EINAUDI (Piemonte) – Roero Arneis DOCG Donna Ida. Nel cuore del Roero, da suoli marnoso-arenacei, questo Arneis in purezza conquista per la sua delicatezza: note di frutta fresca ed erbe aromatiche, un palato armonico e sostenuto da una bella freschezza. La vinificazione in solo acciaio ne esalta la purezza.
  • SAFFIRIO (Piemonte) – Langhe DOC Rossese Bianco. Un vino raro, espressione di un antico vitigno quasi scomparso, il Rossese Bianco. Affinato in legno, coniuga struttura e freschezza. Al palato sorprende per eleganza e complessità, con un grande potenziale di invecchiamento. Ideale con crostacei e formaggi a media stagionatura.
  • COSTARIPA (Lombardia) – Rosamara Valtènesi 2024. Dalla sponda bresciana del Garda, un rosé iconico a base di Groppello, vinificato “a lacrima”. Circa il 50% del mosto affina in piccole botti, conferendo grande equilibrio. Leggermente speziato, con note di pesca e frutti rossi, al palato è energico e sapido.
  • LA GENISIA (Lombardia) – Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOC. Un Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese che si rivela un perfetto compagno estivo se servito fresco (sotto i 18°C). Si presenta con un bel rosso rubino e profumi di frutti rossi e scuri. In bocca è pieno, vellutato e di grande personalità.
  • TERRE D’AENÓR (Lombardia) – Franciacorta Satèn Ricciolina. L’eleganza setosa del Satèn. Questo 100% Chardonnay, affinato per oltre 24 mesi sui lieviti, incarna la morbidezza. Il perlage è finissimo, il naso sussurra aromi di biancospino, pesca e mandorla. In bocca è cremoso e sorretto da fresca mineralità.

Emilia-Romagna e Toscana: il cuore dello stivale tra tradizione e audacia

Nel centro dello Stivale, l’Emilia riscopre la freschezza del Lambrusco mentre la Toscana, terra di grandi rossi, dimostra di saper creare bianchi sorprendenti, da blend audaci sulla costa a espressioni freschissime dal cuore del Chianti.

  • VENTIVENTI (Emilia-Romagna) – La Vie Lambrusco Rosso di Modena DOC. L’esempio di come un Lambrusco possa essere un magnifico vino estivo. Da uve Lambrusco di Sorbara su terreni argillosi, ha un colore rosso rubino chiaro e profumi di fragola e lampone. Al palato è succoso, fresco e sapido. Servito freddo (8-10°C) è perfetto per la cucina estiva.
  • CAIAROSSA (Toscana) – Bianco di Caiarossa 2021. Dalla Costa Toscana, un vino che fonde in armonia Chardonnay e Viognier. È un bianco equilibrato, ricco di sfumature e dalla grande complessità, ideale per accompagnare una cena di pesce raffinata.
  • TALOSA (Toscana) – Pietrose Toscana Bianco IGT. Un bianco fuori dagli schemi da Montepulciano. Un blend audace di Trebbiano, Malvasia, Grechetto, Petit Manseng e Traminer, che dopo l’affinamento in legno regala profumi intensi di zagara, frutta tropicale e spezie. Un bianco di struttura, salino, di grande tensione e capace di invecchiare.
  • VECCHIE TERRE DI MONTEFILI (Toscana) – Montefili Bianco. Un gioiello che racconta la freschezza del Chianti in chiave bianca. Da vigne di Chardonnay e Sauvignon Blanc del 1982, è teso e minerale, con note di fiori di sambuco, mela verde e lime.

Calabria e Sicilia: il sole del Sud nel calice

Nella punta dello Stivale e sulla sua isola più grande, il vino è un concentrato di sole, vento e terra. Dal fiero Gaglioppo calabrese ai bianchi vulcanici dell’Etna e delle Eolie, sono sorsi che parlano un linguaggio inconfondibilmente mediterraneo.

  • LIBRANDI (Calabria) – Segno Librandi Cirò Rosato DOC. Sulle coste ioniche, il Gaglioppo trova la sua espressione più luminosa. Il colore richiama i tramonti sul mare, mentre il sorso è un racconto di brezza marina e passione contadina. Un vino che unisce freschezza, profondità e autenticità.
  • BENANTI (Sicilia) – Etna Bianco DOC. Da uve Carricante in purezza, allevate fino a 950 metri sui versanti del vulcano, un’icona di tipicità. Il terreno sabbioso-vulcanico conferisce una spiccata mineralità e freschezza. Secco, sapido e con note di mela, è un partner perfetto per la cucina di mare.
  • TENUTA DI CASTELLARO (Sicilia) – Bianco Pomice. Un vino che è una fotografia di Lipari. Nasce dall’unione di Malvasia delle Lipari e Carricante. Gli aromi inebrianti del primo si fondono con la carezza minerale del secondo, creando un vino attraversato da una trama salmastra che lo rende unico e complesso.

E ora che la lista della spesa è pronta, la parte difficile è finita. Quella facile e divertente – stappare, versare e assaggiare – tocca a voi. Ricordate, l’unica regola dell’estate è essere felici, e un buon bicchiere di vino aiuta sempre. Che la vostra sia un’estate piena di sorsi memorabili. Cin cin!

Angela Rover